Quando un regista “duro” come Vicari, un attore “contro” come Germano e un produttore “libero” come Domenico Procacci decidono raccontare la giornata in cui, secondo Amnesty International, ci fu “la più grave sospensione dei diritti democratici in un Paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale", lo scontro è inevitabile. Soprattutto in Italia, dove non tutte le verità si possono rivelare...
Continua a leggere ...
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento